Decoder
Decoder
I decoder catturano il segnale DCC e lo traducono in azioni per il motore e le luci della locomotiva, per i deviatoi ed altri accessori. Ci sono due tipi di accessori: mobili per le locomotive e stazionari per gli accessori
Decoder mobili
Sono disponibili con vari amperaggi e funzioni. Ci sono molti decoder creati per specifiche locomotive in scala Z, N, H0 e O, e questo li rende molto facili da installare. Questo aspetto diventa fondamentale quasi si affronta l’installazione di un decoder equipaggiato per il suono. I più diffusi decoder sono dotati di un spinotto ad 8 spine o pin, che deve essere attaccato alla corrispondente presa esistente nelle locomotive predisposte per il DCC. Ma ci sono spinotti aventi un numero di diverso come 6, 12, 21, 22 ecc. Pertanto quando si sceglie un decoder per la locomotiva, bisogna che sia compatibile col tipo di presa DCC presente. Se la locomotiva non è predisposta per il DCC, bisogna eseguire dei collegamenti al suo interno senza l’uso dello spinotto.
Decoder stazionari
Sono usati principalmente per controllare i deviatoi, o meglio i relè che comandano i deviatoi. Sono disponibili con vari opzioni. Alcuni sono disegnati per operare solo con specifici accessori, come per i servo motori per il movimento lento degli aghi dei deviatoi. Altri possono essere usati per l’illuminazione dei segnali o delle carrozze.La maggior parte è alimentata direttamente dai binari, ma si preferisce spesso usare un’alimentazione separata.
La programmazione di un decoder mobile
La programmazione serve per attribuire ad un decoder un indirizzo specifico e per modificarne il comportamento. Spesso è chiamata la programmazione della variabile CV. Ci sono due modi per compierla: in service mode o operation mode.
Service mode
Il service mode funziona spostando la locomotiva su cui è installato il decoder, in una sezione isolata dei binari. L’isolamento serve ad impedire che vengano programmate anche le altre locomotive presenti nel plastico. A prescindere dal tipo di sistema che si usa, è sempre necessario avere una sezione isolata per la programmazione; potrebbe anche essere un pezzo di binario staccato del resto del plastico. Alcuni sistemi, i più costosi, hanno uscite separate tra alimentazione e programmazione. Nei sistemi più economici c’è un unica uscita che non può essere usata per la programmazione dei decoder mentre i treni stanno correndo. E’ necessario dotare questo tipo di uscita di un doppio interruttore che alternativamente manda la corrente all’impianto per la normale operatività, o nella sezione isolata di binario per la programmazione.
Operation mode
Detto anche Ops si attua direttamente nel tracciato principale (main track) e per questo motivo è denominata programmazione on the main. In questa modalità, gli impulsi che modificano il comportamento di un decoder, sono inviati assieme all’indirizzo della locomotiva che monta il decoder da programmare. Le modifiche ad esempio di accelerazione e frenatura si possono apportare senza spostare la locomotiva nella sezione di programmazione. L’unica operazione che non si deve fare con la modalità ops, è la modifica dell’indirizzo del decoder. Se lo si facesse, tutte le locomotive presenti nel tracciato avrebbero lo stesso indirizzo.
La programmazione di un decoder stazionario
Il processo per programmare un decoder stazionario può essere differente da un decoder ad un altro, persino all’interno della stessa marca. Alcuni tipi di decoder, come quelli usati per l’illuminazione delle carrozze, devono essere programmati collegandoli solamente dal binario di programmazione. Altri hanno dei ponticelli che devono essere impostati in modalità di programmazione prima di procedere, per evitare modifiche accidentali. La buona notizia è che tutti possono essere usati in qualsiasi impianto DCC e una volta programmati, non è quasi mai necessario riprogrammarli.
Quali decoder scegliere
Il decoder va scelto a seconda della potenza della locomotiva. In teoria, se una locomotiva consuma 0,5 A, bisogna installare un decoder che supporti almeno lo stesso amperaggio. Però in certe condizioni di utilizzo, ad esempio nel trainare in salita un convoglio, 0,5 A potrebbero non bastare provocando la bruciatura del decoder. Conviene quindi sceglierne un con amperaggio più alto. Nelle specifiche di un decoder sono indicati due tipi di amperaggio: nominale e di picco. Quello nominale è quello supportato nelle normali condizioni di utilizzo. Quello di picco é il massimo amperaggio che il decoder può supportare per qualche secondo. Nel calcolo bisogna tenere conto anche del consumo per l’illuminazione dei finali e della cabina di comando. Come pure l’eventuale uso di accessori come ganci o suoni. Per evitare interruzioni di corrente lungo la linea, che provocano l’arresto immediato della locomotiva, esistono dei decoder dotati di condensatore, che eroga corrente per pochi secondi, quando il decoder non la riceve dai binari.