Ice Fleischmann

ICE 4440 Fleischmann

Inizio

Da tempo cullavo l’idea di acquistare un elettrotreno e dopo lunghi ripensamenti ho deciso di acquistare la prima serie dello ICE delle DB prodotta dalla Fleischmann. In verità non è un vero è proprio elettrotreno dal momento che ricalca la soluzione del TGV e del Freccia Rossa 500: due locomotori, uno in testa ed uno in coda, che trainano un certo numero di vagoni in grado di reggere i 300 km/h e oltre. I veri elettrotreni non hanno dei locomotori, ma quasi tutte le carrozze sono motorizzate, vedi Frecciarossa 1000 o ICE 2. Credo che il modello 4440 rappresenti un prototipo usato per fare dei test. E’ stato messo in servizio dalle DB nel 1985 ed avrebbe dovuto raggiungere i 350 km/h, velocità neppure sfiorata quando venne messo in servizio.

Ebay

Il codice del modello Fleischmann acquistato è 4440 composto da 2 testate una motorizzata, l’altra dummy, entrambi dotate di luci e corredato da 3 carrozze di cui 2 intermedie con codice 4461 ed una con codice 4462 indicato come una carrozza di misurazione dati e centro controllo. Il costo effettuato su Ebay è stato di 98 euro più 8 di spedizione. Già dal bassissimo costo iniziale avrei dovuto sospettare che sotto ci fosse qualche problema, ma anche esaminando le foto dal sito non ho notato nulla di particolare. La carrozzeria sembrava integra ed il venditore dichiarava che il funzionamento era regolare con accessione corretta delle luci, che rispettavano il senso di marcia.

Controllo di qualità

Quando arrivò il pacco cominciai subito ad esaminare il contenuto. Ogni pezzo componente il convoglio mancava delle scatole originali, come indicato nel sito, ma tuttavia ben confezionate, a prova d’urto, anche con una certa accuratezza.  Carrozze e locomotori erano esteticamente perfetti, non presentavano alcun difetto, perfettamente puliti. Ho controllato al banco di prova il funzionamento del motore usando 2 fili che dall’alimentatore conducevano la corrente alle ruote del locomotore: il motore girava regolare senza tentennamenti, ronzava silenziosamente come fosse nuovo. La prima sorpresa tuttavia capitò quando posai il locomotore sui binari: immediatamente l’impianto andò in corto. Rifeci la prova nella parte del plastico non DCC e il corto si ripresentò.  Ragionando per pò venni alla conclusione che il carrello motore era stato montato a rovescio: perciò lo rigirai e il corto sparì.

Dubbio

Mi chiesi allora perché il carrello motore era stato rimontato nel verso sbagliato. L’unica cosa logica che mi venne in mente fu che il treno avesse subito un incidente tale da aver fatto saltare dalla sua sede il carrello motore. Ma mancava qualsiasi  segno di tale impatto. Ma quando finalmente riuscii a far funzionare lo ICE in dcc, mi accorsi che una ruota di carrello di una delle 2 testate, sobbalzava in modo evidente. Smontai il carrello e vidi immediatamente che un’asse, per fortuna non quello motore, era decisamente piegato e non di poco. Era la prova che il treno aveva subito un impatto e questo giustificava il basso prezzo: di questo il venditore non ne aveva minimamente accennato.

Soluzione

In qualche modo riuscii a raddrizzare l’asse piegato ed a reinserire la ruota. E ICE finalmente cominciò a correre senza sobbalzi, fluidamente come mi sarei aspettato da un Fleischmann. Ho avuto molta fortuna con questo acquisto, il guasto poteva essere irrimediabile ma grazie alla totale mancanza di conoscenza tecnica del venditore, sono riuscito ad ottenere a basso prezzo, un ottimo modello. Credo anche che il treno fosse inusato da molto tempo perché le ruote seppure apparentemente pulite, in verità avevano una specie di patina invisibile, che impediva il corretto scorrere della corrente. Con una buona pulizia la captazione della corrente è migliorata notevolmente. Ho anche sostituito gli anelli di attrito che mi sembravano un po’ vecchi. Le luci delle carrozze si illuminano ad intermittenza: credo che l’aggiunta di un condensatore possa risolvere il problema.

DCC

Per la digitalizzazione ho usato uno schermo motore isolato necessario per isolare il motore dalla massa che conduce uno dei poli ed un decoder ESU lok pilot 5. Non è stato facile configurarlo perché non volevo che lo ICE corresse come un fulmine, anche se al vero era stato costruito proprio per questo scopo. Ho preferito abbassare la velocità massima per renderlo più gestibile nel plastico, migliorando nel contempo la fluidità alle velocità più basse e la percorrenza lungo le salite.

Descrizione del modello

ICE è un ottimo modello, ben fatto e rifinito, non iper dettagliato come detta la tendenza odierna, ma dal funzionamento impeccabile. L’unità motrice posta in una delle due testate del convoglio, è composta da due carrelli da 2 assi. Il motore a 3 poli è collocato sopra uno dei carrelli e con una cascata di ingranaggi trasmette il moto sulle 4 ruote del carrello, tutte dotate di anelli d’attrito. Le luci sono sincronizzate col moto: in avanti si accendono quelle 3 bianche, in senso opposto le due rosse. Le carrozze sono illuminate e con arredamento interno. Ogni carrozza è dotata di ganci NEM 362, quindi si può inserire qualsiasi gancio che rispetti tale norma. Fleischmann però fornisce un gancio particolare, rigido, che come nella realtà tiene molto ravvicinate le carrozze, come fosse un tutt’uno, senza però impedire la percorrenza delle curve più strette, come quelle con 360 mm di raggio.

Funzionamento

Nonostante la lunghezza ed i ganci rigidi, il moto del convoglio è molto fluido, silenzioso, sembra quasi che scivoli lungo il percorso. E’ molto stabile anche alle alte velocità ed è esente da deragliamenti, anche percorrendo il dedalo dei deviatoi in stazione. Il motore spinge bene anche in salita quando la motrice è in traino, decisamente meno in spinta. Le carrozze sono molto scorrevoli e non s’imputano neppure nelle curve più strette.

Conclusione

Lo ICE Fleischmann fa un ottima figura nel plastico con la sua livrea bianca a righe rosse quasi rosa; l’avvicinamento pronunciato delle carrozze, lo rende molto aderente alla realtà. Forse dovrei inserire qualche passeggero nei vagoni, per valorizzare ancor di più l’arredamento interno.

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